I VIK, Very Important Kids, sono sette ragazzi provenienti da tutto il mondo e hanno un obiettivo: insegnare agli studenti delle scuole medie italiane l'informatica. Sono sette come i sette moduli dell'ECDL, European Computer Driving Licence, la patente europea del computer e ognuno di essi introdurrà lo studente ad un dei sette argomenti dell'ECDL: teoria, sistema operativo, software di videoscrittura, foglio elettronico, software per presentazioni, software per la gestione di databese e reti informatiche.
Questo è il link al sito del progetto:
Prima di proseguire sgombriamo il campo da ogni dubbio: attualmente
partecipo attivamente a questo progetto e ricopro il ruolo di
supervisore dei percorsi didattici. Nessuno mi potrà accusare di non
essere trasparente.
Qualche tempo fa stavo ad un collegio docenti e da quel collegio emerse che l'informatica, come l'inglese, doveva essere una materia interdisciplinare ed essere utilizzata in tutte le altre materie. Non so se per l'inglese sia così, ma quel che so è che l'inglese almeno viene insegnato a scuola e quindi tutti gli studenti dovrebbero averne un'infarinatura.
Qualche tempo fa stavo ad un collegio docenti e da quel collegio emerse che l'informatica, come l'inglese, doveva essere una materia interdisciplinare ed essere utilizzata in tutte le altre materie. Non so se per l'inglese sia così, ma quel che so è che l'inglese almeno viene insegnato a scuola e quindi tutti gli studenti dovrebbero averne un'infarinatura.
Così non è per l'informatica: com'è possibile chiedere agli studenti di essere pratici di uno strumento che non viene loro insegnato da nessuna parte? Voi replicerete che loro sono già bravi e già usano il computer senza problemi. Falso. Per alcuni è così, ma altri sono proprio a zero. E questa errata convinzione è alla base di una brutta discriminazione e differenziazione che si crea tra gli studenti. Quelli già esperti, che magari in prima media sono quasi degli hacker, continuano a migliorare, quelli che non sanno usare il computer restano al palo.
Non è raro vedere in laboratorio ragazzi che si muovono agilmente tra certelle, software e file, e ragazzi che ti guardano disperati perché hai chiesto loro di premere INVIO e non sanno quale tasto è perché su quella particolare tastiera non è scritto INVIO sopra il pulsante. Sto esagerando? A me è capitato. E io mi chiedo, cosa fa la scuola per colmare il diviaro tra chi già sa e chi non sa? Si può tollerare che la scuola non cerchi di aiutare gli studenti meno esperti di computer?
I manuali di informatica di questo progetto cercano di colamare questa lacuna fornendo conoscenze base e promuovendo l'alfabetizzazione informatica tra i ragazzi.
Nei manuali vengono introdotti tutti gli argomenti dei sette moduli della patente europea del computer e viene avviato un percorso che permetterà a chi lo desidera, tramite simulazioni d'esame e approfondimenti, di sostenere l'esame ECDL e di conseguire il titolo.
Nei manuali l'informatica è insegnata in modo pratico. Tutti gli argomenti sono trattati tramite esercitazioni pratiche al computer mentre l'ossatura dell'opera, con l'introduzione di varie nozioni teoriche, e demandata ai sette VIK che tramite fumetti spiegano a Ermejo, il personaggio con gli occhiali che vedete in alto a sinistra, i concetti base dei vari moduli. Ermejo è in gamba, ma poco volenteroso e i sette VIK lo aiuteranno a conseguire la patente europea del computer.
E proprio perché l'informatica deve essere uno strumento interdisciplinare gli esercizi dei vari moduli hanno una tematica che va oltre l'informatica. Nei moduli relativi alla videoscrittura, al foglio elettronico, alla predisposizione di presentazioni e al database, ad esempio, Ermejo, con l'aiuto dei VIK, preparerà testi e presentazioni sul riscaldamento globale e cercherà di convincere il dirigente scolastico della sua scuola, tramite fogli elettronici e analisi dati su database, ad attivare un servizio mensa così da ridurre l'inquinamento prodotto da lui e dai suoi compagni.
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