Orario provvisorio, orario definitivo, e il concetto di robustezza dell'orario rispetto alle variazioni delle esigenze dei docenti.
Sembrerà strano, ma non sempre è possibile disporre di tutte le informazioni necessarie a redarre l'orario scolastico prima dell'inizio dell'anno. Cambiamenti all'ultimo, assegnazioni di cattedre ad anno già iniziato, oppure la necessità di rimodulare l'offerta formativa durante l'anno sono problemi all'ordine del giorno. Ecco perché esistono gli orari provvisori o perché talvolta, alla fine del primo quadrimestre per esempio, viene cambiato l'orario.
Tutte le volte che cambia qualcosa potrebbe essere necessario rifare l'orario o porzioni di esso, tenendo conto che maggiori sono i cambiamenti richiesti e più grande sarà la modifica complessiva dell'orario. Se per qualche motivo cambiano le disponibilità di un docente su più sedi come minimo potrebbe essere necessario ritoccare gli orari complessivi delle classi in cui insegna, ma questi ritocchi potrebbero avere un effetto a catena sull'orario di tutta la scuola.
Esistono dei casi, però, nei quali si sa a priori quali potrebbero essere alcuni cambiamenti durante l'anno: in fase di redazione dell'orario si dovrebbe riuscire ad essere così flessibili da fare in modo che questi cambiamenti non incidano sulla struttura dell'orario.
Ad esempio, supponiamo che ci sia una professoressa che ha l'allattamento, e che abbia un'ora di permesso al giorno. Quindi invece delle 18 ore settimanali complete questa professoressa ne deve fare 13. Le cinque rimanenti possono essere date ad un supplente o ad un docente della scuola. Il problema è che per legge l'allattamento dura solo per un certo numero di giorni dal parto, quindi a metà anno scolastico la professoressa dovrebbe riprendersi le 5 ore che ha ceduto. Inoltre, per ovvi motivi, sarebbe opportuno che le 5 ore che la docente ha ceduto coinvolgessero meno classi possibili (se ha tre classi, sei ore a classe, meglio lasciarle due classi intere e un'ora nella rimanente), non solo, ma la docente richiederà che queste ore siano all'inizio o alla fine del suo orario. giornaliero, così da non incrementare i suoi buchi. Ecco allora che bisogna fare un orario che tenga conto di tutte queste necessità. Inoltre se diamo queste ore ad un altro docente bisognerà fare in modo che l'orario di quest'ultimo non violi i vincoli. La parola d'ordine in questi casi è: FLESSIBILITA'.
Nessun commento:
Posta un commento
Che ne pensi di questo articolo, ti è piaciuto? Lo trovi interessante? Oppure ti sembra completamente inutile? Hai trovato errori o imprecisioni?
La moderazione, non è attiva, mi riservo il diritto di farne uso in particolari momenti, situazioni o contesti.