martedì 27 dicembre 2011

Insegnanti efficaci di Thomas Gordon

In passato ho letto molti libri di psicologia, una materia che mi ha sempre affascinato. Ero, e sono, alla ricerca di me stesso. Diciamo che ancora non mi sono trovato, in compenso ho trovato un libro che mi sta piacendo moltissimo: Insegnanti efficaci di Thomas Gordan

Sinceramente non so se tutti i metodi e tutte le teorie si adattano a tutti, non siamo nel campo della fisica in cui azione e reazione seguono leggi ben determinate. Quando si tratta dell'equazione umana il discorso si fa molto più complicato, forse non esiste determinismo, forse esiste dietro il caos. Sta di fatto che il contenuto di questo libro ben si adatta a me e al mio modo di essere. E' un libro sulla comunicazione tra studenti e insegnanti, è un libro che insegna a superare le barriere che la rendono inefficace. Vi dirò di più, gli argomenti trattati, le tecniche proposte, sono interessanti anche al di fuori dell'ambito scolastico. L'ascolto attivo, l'uso dei messaggi in prima persona, la risoluzione dei conflitti... veramente bello e interessante. Lo consiglio caldamente.

La quarta di copertina
Cambiano i sistemi scolastici. Si introducono tecnologie nuove. Si modificano i contenuti dell'insegnamento. Ma non sempre i risultati rispondono alle attese. A volte sono addirittura fallimentari. Perché? I motivi possono essere tanti, ma il più delle volte il fallimento è dovuto ad un errato rapporto tra insegnanti e alunni. In questo libro Gordon, rifacendosi al pensiero di Rogers, presenta una serie di indicazioni per rendere efficace l'insegnamento in classe, per ottimizzare l'apprendimento delle discipline e per risolvere gli eventuali conflitti tra alunni e insegnanti, tra alunni, insegnanti e genitori. Il filo rosso che lega gli interventi suggeriti è la fiducia nel processo di maturazione e sviluppo della persona.

Sull'autore
Thomas Gordon (1918 - 2002), psicologo clinico allievo di Carl Rogers (psicologia Umanistica), è stato candidato al Premio Nobel per la Pace per ben 3 anni consecutivi 1997, 1998 e 1999 grazie al valore della sua opera rivolta alla famiglia e alla scuola con l'obiettivo di facilitare un clima relazionale democratico e pacifico per lo sviluppo delle potenzialità della persona.

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venerdì 23 dicembre 2011

Installiamo ActivInspire della Promethean su Ubuntu 11.10 - Oneiric Ocelot

ActivInspire è il software didattico per la creazione di lezioni interattive fornito insieme alle LIM - Lavagne Interattive Multimediali - ActivBoard della Promethean. In questo articolo spiegherò come ho fatto ad installarlo su  Ubuntu 11.10 - Oneiric Ocelot.

Lanciare ActivInspire da Gnome Shell ActivInspire sotto Gnome Shell
Lanciare ActivInspire da Unity ActivInspire sotto Unity

Premessa, utilizzo Ubuntu da ormai 3 anni, nonostante questo non mi considero un utente esperto e di solito non scrivo guide. Ogni volta che mi si presenta un problema cerco di affrontarlo, di risolverlo e spesso, lo ammetto, non mi è nemmeno chiaro perché una certa cosa funzioni o meno. Questa premessa per dire che se qualcuno vuole contribuire correggendo le mie imprecisioni e i miei errori è il benvenuto.

Ubuntu 11.10 non è supportato da ActiveInspire, nonostante ciò sono riuscito ad installarlo senza problemi. L'ultima versione di Ubuntu supportata ufficialmente è la 10.04, che come tutti gli utenti di Ubuntu sanno è una LTS, cioè una versione con il supporto a lungo termine.

Per installarlo ho seguito la seguente procedura:
  1. Ho istallato il gestore pacchetti Synaptic dall'USC - Ubuntu Software Center
    USC -> Scrivere "Synaptic" nella casella di ricerca -> Selezionare e installare "Gestore pacchetti Synaptic"
  2. Da Synaptic ho aggiunto il repository di ActivInspire per la versione di Ubuntu 10.04, Lucid Lynx
    Avviare Synaptic -> Menu Impostazioni -> Repository, si apre la finestra Sorgenti software -> Altro software -> Aggiungi -> Si apre la finestra software-proprerties-gtk -> Inserisco la riga:
    deb http://activsoftware.co.uk/linux/repos/ubuntu lucid oss non-oss
    Cliccate su Aggiungi sorgente -> Siete tornati alla finestra Sorgenti software
  3. Nella finestra Sorgenti software sono comparse due nuove sorgenti
    • deb http://activsoftware.co.uk/linux/repos/ubuntu lucid oss non-oss
    • deb http://activsoftware.co.uk/linux/repos/ubuntu lucid oss non-oss (codice sorgente)
    togliete la spunta alla seconda (codice sorgente) e chiudete la finestra Sorgenti software
  4. Aprite un terminale e digitate:
    wget http://www.activsoftware.co.uk/linux/repos/Promethean.asc
    sudo apt-key add Promethean.asc
    Se la procedura va a buon fine, l'ultima riga visualizzata contiene OK.
    Immettere il testo esattamente come riportato, inclusa la P maiuscola di Promethean. Al termine chiudere il terminale. Così facendo è stata aggiunta la chiave che ci permette di autenticare il repository.
  5. Tornare a Synaptic che dovrebbe essere già aperto e cliccare su Aggiorna
  6. A questo punto abbiamo due possibilità:
    • a) da Synaptic si clicca su Cerca, si inserisce "activinspire" nella casella di ricerca, si scorrono i risultati fino al pacchetto activinspire, lo si seleziona per l'installazione, si selezionano gli ulteriori pacchetti richiesti e infine si clicca su Applica
      OPPURE
    • b) senza chiudere Synaptic si apre l'Ubuntu Software Center si cerca "activinspre" dalla casella di ricerca e si installa il software
Questa è la procedura che ho seguito io e che alla fine ha funzionato.

Vi racconto anche il perché di certe azioni e di certe scelte. All'inizio ho provato a lavorare senza Synaptic, ho inserito il repository direttamente dall'Ubuntu Software Center ma quando cercavo ActivInspire non me lo trovava ed ero convinto che il problema fosse che stavo usando un repository per un'altra versione di Ubuntu. Allora ho installato Synaptic, ho cliccato su Aggiorna e ho visto che mi dava degli errori. Ed ero sempre più convinto che il problema fosse legato alla versione. Poi mi son detto, proviamo a togliere tutto l'inutile, quindi ho tolto la spunta al repository: 
deb http://activsoftware.co.uk/linux/repos/ubuntu lucid oss non-oss (codice sorgente) 
che era la sorgente che mi dava l'errore e che forse non esiste. Ho rifatto Aggiorna da Synaptic e non ho più avuto errori. Il pacchetto mi è comparso in Synaptic e il programma mi è comparso nell'Ubuntu Software Center. Poi ho chiuso Synaptic e non vedevo più il software nell'USC. Boh. Ho riaperto Synaptic, il programma è ricomparso nell'USC e l'ho installato direttamente da lì.

Comunque ora funziona.
Di seguito trovate gli indirizzi WEB della Promethean:
e della pagina da cui ho ricavato le informazioni su come installare ActivInspire:

Con questo ho concluso, mai come stavolta aspetto commenti di persone più esperte di me nell'uso di Ubuntu.

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martedì 20 dicembre 2011

Agenda WEB: un'ampia raccolta di materiali e CDD per l'insegnamento della lingua inglese utilizzabili con la LIM

Era da un po' che cercavo un sito simile a Le Point du FLE per la lingua inglese e finalmente l'ho trovato. Agenda WEB, esattamete come Le Point du FLE, può essere visto come un raccoglitore di link a risorse utili per l'insegnamento della lingua inglese. L'indirizzo del sito è il seguente:

Come al solito invito tutti i docenti interessati ad esplorare il sito e a scoprire se ci sono o meno risorse utili per la propria didattica.

Nella homepage del sito sono presenti link a varie risorse suddivise per categorie. Se clicchiamo su Vocabulary > daily routines si apre la seguente pagina:

La pagina è un po' caotica e ci vuole un po' a capire come funziona. Nella parte superiore sono presenti alcune risorse indicate con dei numeri.
Se clicchiamo sulla riorsa 02 si apre la seguente pagina:
con un semplice esercizio che consiste nell'associare a delle immagini le giuste attività. Da notare che il collegamento ci porta ad un altro sito. Agenda WEB, come Le Point du FLE, è un raccoglitore di link a risorse esterne, cioè di altri siti.

Ma torniamo alla pagina Vocabulary > daily routine:
Nella parte centrale della pagina è presente una griglia con più di cento collegamenti ad altrettante attività. I collegamenti hanno delle sigle che non ho ancora interpretato completamente: exc dovrebbe riferirsi ad esercizi di completamento, fla ad esercizi in flash... ma sinceramente non ne sono sicuro. Il colore dello sfondo della cella che contiene il singolo collegamento indica la difficoltà di quell'esercizio. In cima alla pagina viene spiegato il significato dei singoli colori: azzuro elementare, verde medio/facile, giallo intermedio, ecc...

Nella griglia gli esercizi possono essere individuati tramite il numero della riga e la lettera della colonna in cui si trovano.Se clicchiamo sul collegamento E9 si apre la seguente pagina:
si tratta di un esecizio nel quale dobbiamo associare a dei verbi delle attività. L'esercizio è di livello intermedio,

In fondo alla pagina Vocabulary > daily routine sono presenti ulteriori risorse, soprattutto video e documenti.

Nella homepage ci sono decine di risorse di diverso tipo, esercizi sui verbi, sul lessico e sulla grammatica; esercizi di lettura, di ascolto e di comprensione del testo; video e canzoni.

Insomma, un sito ricco di collegamenti che sicuramente potrà essere utile a tutti gli insegnanti di Inglese... e, perché no, utile a qualunque docente voglia esercitarsi un po' in Inglese. Io già sto facendo un po' di esercizi.
Che ne pensate?

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martedì 13 dicembre 2011

Coniuga: scrivi un verbo e vedi la sua coniugazione

Dunque... ehm ehm... vabbè, sarò sincero! Non mi ricordavo come si coniugava un verbo e cercando su internet ho trovato un sito che fa proprio questo: coniuga i verbi. Inserite un verbo all'infinito nella casella al centro della pagina e il sito lo coniuga per voi. Questo è l'indirizzo della pagina web:

Ad esempio, se inserite la parola amare vi esce questa pagina:
Come informazione aggiuntiva avete anche la coniugazione e se il verbo è transitivo o meno.

Potete anche inserire una coniugazione, in questo caso vi viene detto il verbo a cui appartiene, il modo il tempo e la persona.

Ad esempio, se inserite mangiai avete questo risultato:
e cioè "Io mangiai, voce del verbo mangiare, modo indicativo, tempo passato remoto, prima persona singolare".

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lunedì 12 dicembre 2011

Cloud computing a scuola, ovvero portiamo le classi nella nuvola

Cloud computing... la nuvola informatica... cos'é? In che modo può essere uno strumento nella didattica quotidiana? Magari vi state già avvalendo di questa tecnologia e non lo sapete. Vantaggi e rischi di uno strumento che sembra essere il domani.

Cloud computing sono due parole che sempre più spesso mi capita di sentire o di leggere sul web. Ma cos'è esattamente? Potremmo descriverlo con un esempio. Tutti noi siamo abituati ad avere software che girano sul nostro computer, installati sul nostro hard disk e che mentre sono in esecuzione occupano una certa quantità di memoria. E se invece di disporre del software sul proprio computer il programma che vogliamo usare fosse installato su un altro computer? Se fosse cioè installato su uno dei milioni di computer che formano Internet e io vi potessi accedere tramite il browser che uso per navigare? 

Sebbene per certi versi molti servizi del web, compresa la casella di posta elettronica, potrebbero definirsi servizi cloud computing, la prima volta che ho sentito parlare di questa tecnologia è stato quando ho utilizzato Google Docs, che per me, nel mio immaginario, è il primo servizio cloud computing. Cos'è Google Docs? Una suite da ufficio, con programmi di video scrittura, di elaborazione fogli elettronici, di presentazioni, ecc... che non gira sul nostro computer ma che possiamo utilizzare (previa registrazione) collegandoci ai server di Google cliccando su questo collegamento:

Così come possiamo utilizzare software on line, che non gira sul nostro computer, possiamo anche immagazzinare i nostri file on line, possiamo cioè disporre di hard disk virtuali. Anche in questo caso si parla di cloud computing. Google, ad esempio, mette a disposizione un gigabyte si spazio per memorizzare i nostri documenti.
Finora ho parlato solo di Google Docs, che sebbene possa essere uno strumento valido didatticamente, non è l'unico servizio cloud computing utilizzabile a scuola.

Di alcuni ne ho già parlato nel blog. Volete ad esempio fare un poster virtuale? Potete utilizzare Glogster. Volete un software di geometria online? Geogebra dispone anche della versione web

Però la maggior parte dei servizi cloud computing ancora non li ho esplorati e li ho descritti solo marginalmente. Un paio di esempi... cercate un software on line per le mappe mentali, Popplet fa al caso vostro. Volete invece creare delle presentazioni multimediali on line, utilizzate Prezi.

Come ho detto precedentemente, cloud computing non vuol dire solo software on line, ma anche spazi on line, cioè hard disk virtuali, nei quali immagazzinare i nostri file. Ubuntu One e Dropbox possono esser due esempi. Possiamo non solo conservare i nostri file sui server dei due servizi, ma possiamo anche scaricare dei programmi che permettono di sincronizzare alcune cartelle del nostro hard disk con i rispettivi servizi on line. Così se creo o modifico un certo file sul mio pc automaticamente viene copiato sul mio hard disk virtuale. Non solo, ma se la stessa cartella è sincronizzata su più PC automaticamente il file viene aggiornato su tutti i computer. Sulla sincronizzazione bisognerebbe aprire un capitolo a parte, in questo articolo mi interessa solo porre l'attenzione che grazie ad alcuni servizi cloud computing possiamo avere degli hard disk virtuali sempre aggiornati.

Alla luce di tutto ciò non è così lontano dalla realtà immaginare un professore che arriva in classe e tramite Ubuntu One accede ad una presentazione che ha preparato e, non trovando Office o Openoffice sul  computer, si collega a Google Docs per proiettare la lezione agli studenti. I vantaggi di questo modo di lavorare sono evidenti: 
  1. Non mi devo più preoccupare dello stato del computer che ho in classe. Non mi interessa quali software siano installati su di esso, mi interessa solo che sia collegato ad Internet ed abbia un browser abbastanza aggiornato.
  2. Di conseguenza anche se ho 9 classi, oppure se voglio che gli studenti utilizzino i vari software a casa, non devo più costringere nessuno a decine di installazioni.
  3. Posso avere con me sempre i file che uso per la didattica, senza bisogno di pennette e, se uso un programma di sincronizzazione, senza rischi di avere una versione non aggiornata del file.
E inutile negare che possono sorgere alcune problematiche
  1. E se quel giorno la rete non ne vuol sapere di funzionare?
  2. Analogamente, e se quel sito non è raggiungibile?
  3. Peggio... e se l'azienda che gestisce il servizio cloud computing che mi interessa fallisce?
  4. E' sicuro tenere file importanti on line?
Nel caso 3 nella migliore della ipotesi potrei comunque salvare i miei dati sul mio PC. Ma se ho un file fatto per girare con un certo software e quel software non è più disponibile on line, il file non è più utilizzabile. In parte questo è vero per tutti i formati dei file che utilizziamo... però se il software è sul nostro PC possiamo continuare ad utilizzarlo anche dopo il fallimento dell'azienda produttrice, se è on line no. Ma qui si apre il discorso dei formati aperti per i file... e questa è un'altra storia.

Che ne pensate, avete da obiettare qualcosa? Trovate delle imprecisioni in quello che ho scritto? Se vi va di discutere insieme di cloud computing e se vi va di condividere le vostre esperienze e le vostre riflessioni lasciate un commento.

Tutti gli articoli del blog che hanno a che fare con il cloud computing li potete trovare cliccando su questo collegamento:

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martedì 6 dicembre 2011

Greco interattivo: risorse on line per lo studio della lingua di Aristotele

I miei rapporti con il greco sono prossimi a zero. Da bravo studente, prima dello scientifico e poi di ingegneria, non ho mai avuto contatti con questa lingua, al più ho dovuto imparare a riconoscere e scrivere le lettere dell'alfabeto greco onnipresenti in formule e formuline. Ma ancora non ho risolto nemmeno alcuni dubbi sull'alfabeto: questa lettera, μ, si legge "mi" o "mu". Ok, la smetto con i miei problemi linguistici personali.
Il sito Greco interattivo ha lo scopo di rendere meno difficile, soprattutto all'inizio, lo studio del greco. Non si tratta di un corso completo ma di una serie di risorse informatiche interattive utili all'insegnamento di questa affascinante lingua, risorse che possono essere utilizzate anche con una LIM - Lavagna Interattiva Multimediale.
Questo è l'indirizzo web:

Partiamo da un assunto: il sito che vi ho linkato è l'unico, in lingua italiana, che ho trovato contenente esercizi interattivi di greco. Se cercate siti in inglese ne trovate a migliaia, ma in italiano ho molte difficoltà nel trovarne. 

Quindi soprassiederò su l'unico difetto che io gli ho trovato e cioè che il carattere è molto piccolo. Voi direte, ma non è un problema e poi si legge benissimo! Dipende, se proiettate le pagine su una LIM solo i ragazzi in prima fila riescono a leggere qualcosa. Poco male, comunque, tutti i browser hanno la funzione zoom per cui potete ingrandire il carattere fino a rendere il sito leggibile da tutta la classe. Quindi non è un difetto, d'altra parte il sito non nasce per essere usato con una LM e risponde ad esigenze diverse.

Ovviamente non sono in grado di giudicare il valore didattico del materiale contenuto, questo spetta a voi... anzi, gradirei che lasciaste qualche commento con le vostre opinioni. Posso solo osservare che è tanto. 

Un esempio: cliccate sul menù di sinistra Testi interattivi > Senofonte > Elleniche > Alcibiade rientra in Atene. Vi si apre una pagina, che purtroppo non posso linkarvi direttamente, con un testo e la sua traduzione. Cliccando su una parola in greco viene mostrata la traduzione in italiano. Inoltre, se si seleziona Verifica e poi Nuova domanda, nella parte inferiore sotto al testo compare una domanda a cui rispondere.

Che ne pensate? Voi usate altre risorse on line per il greco? Quali? Ma soprattutto, la lettera μ, si legge "mi" o "mu"?

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